DOMOTICA CRESTRON

Crestron, leader mondiale nel settore domotica professionale e residenziale, presenta il nuovo sistema domotico residenziale

 


Impianto elettrico residenziale quale livello ?

Le abitazioni moderne sono, oggi, caratterizzate da livelli di qualità e di prestazione degli impianti tecnologici sempre più elevati, di cui non si potrà più fare a meno e che diventeranno parte integrante di tutte le fasi del processo costruttivo degli edifici.

Nell’ambito delle diverse iniziative volte al miglioramento costante degli impianti, della sicurezza e del benessere nelle abitazioni, il CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano) ha, nel 2011, segnato una significativa evoluzione nelle Norme sugli impianti elettrici residenziali con la pubblicazione della Variante 3 alla Norma CEI 64-8, poi diventata il Capitolo 37: “Ambienti residenziali: Prestazioni degli impianti” della settima edizione del 2012.

La Norma, che allinea i criteri d’esecuzione degli impianti ai migliori standard europei e consente al consumatore la possibilità di riferimenti certi per i diversi livelli di prestazione, era, dunque, la risposta alle rinnovate esigenze del vivere quotidiano, riconoscendo nell’evoluzione dell’impiantistica elettrica una componente fondamentale e imprescindibile per la realizzazione di abitazioni ed edifici “moderni”.

Al passo con l’evoluzione tecnologica

Nell’ambito di applicazione del “Capitolo 37”, i livelli secondo cui devono essere classificati gli impianti sono 3, ciascuno contraddistinto da una dotazione funzionale minima e da una suddivisione minima dei circuiti terminali, entrambe in funzione della metratura dell’appartamento. La scelta del livello prestazionale è oggetto di accordo fra committente e impiantista/progettista ed è consigliabile che sia riportata nella documentazione allegata alla “Dichiarazione di Conformità alla Regola dell’Arte”, rilasciata dall’impresa installatrice (ai sensi del DM 37/08).

 Il primo livello è quello base, obbligatorio per la conformità dell’impianto alla Norma CEI 64-8, studiato a misura di chi fa dell’impianto elettrico un uso essenziale, senza per questo rinunciare a sicurezza ed efficienza. Installare in casa un impianto di Livello 1 vuol dire preservare in maniera sostanziale l’abitazione dal rischio d’incidenti domestici dovuti al malfunzionamento dell’impianto elettrico.

I livelli 2 e 3, non obbligatori, hanno lo scopo di valorizzare impianti con prestazioni più elevate del minimo necessario e offrono la possibilità di classificare l’impianto di maggiore pregio, analogamente a quanto avviene per gli impianti termici, dove il parametro di riferimento è il risparmio energetico.

Il livello 2 (Standard) prevede un aumento della dotazione e dei componenti rispetto al livello 1, oltre che alcuni servizi ausiliari, quali il videocitofono, l’allarme intrusione e il sistema di controllo carichi, indispensabile per ridurre i consumi energetici e ottimizzare l’uso dell’energia elettrica.

Inoltre, il livello 3 (Domotico) deve poter gestire almeno 4 funzioni domotiche quali, ad esempio, l’allarme intrusione, il controllo carichi, la gestione comando luci, la gestione temperatura, la gestione scenari, il controllo remoto, il sistema diffusione sonora, la rilevazione incendio, il sistema antiallagamento e/o la rilevazione gas. L’impianto di livello 3 è concepito in modo particolare per chi considera la tecnologia una componente importante di ottimizzazione della vita domestica. A beneficiarne è anche, ovviamente, il risparmio energetico all’interno dell’abitazione. In altre parole, il terzo livello caratterizza un impianto innovativo di pregio.

L’impostazione “a livelli” degli impianti è espressione di quella flessibilità funzionale e prestazionale che oggi richiede un edificio evoluto, integrando esigenze riconosciute, come, ad esempio, il comfort abitativo con la ricerca della massima sicurezza.

L’introduzione di questa classificazione è, infatti, il frutto anche di una crescente sensibilità nei confronti di una cultura della sicurezza delle persone, che deve contribuire a contrastare e ridurre il numero di incidenti domestici, anche mortali, dovuti a problemi all’impianto elettrico.

Nel nostro Paese sono, infatti, oltre 8 milioni le abitazioni in cui gli impianti elettrici non sono a norma e che, quindi, avrebbero bisogno di un rifacimento totale o, almeno di un intervento di manutenzione per evitare di incorrere in incidenti domestici causati dal cattivo funzionamento dell’impianto e degli apparecchi collegati.

 


Ecobonus 2019

Ecobonus domotica 2019 cos'è e come funziona la detrazione spese 65% per chi acquista installa impianti e sistemi di controllo a

distanza e smart home

 

Vediamo quindi cos'è e come funziona la detrazione spese domotica, quali sono le spese ammesse: spese di acquisto, installazione e messa in opera di impianti domotici e dispositivi multimediali che consentono il controllo a distanza da remoto del riscaldamento, della climatizzazione, dello scaldacqua, luce ecc e quali sono i tipi di impianto Ecobonus domotica che consentono oltre che l’accensione e lo spegnimento a distanza dei dispositivi, anche di mostrare i consumi degli impianti.

Per tali spese effettuate fino al 2015 è prevista una detrazione del 50% poiché rientranti nel bonus ristrutturazioni mentre a partire dal 1° gennaio 2016, sono diventate al 65% in quanto spese rientranti nell'Ecobonus.

Per sapere se le spese domotica sono detraibili al 65% anche per tutto il 2019, bisogna attendere l'approvazione del testo defintivo della Legge di Bilancio 2019.

 

Come funziona Ecobonus domotica?

L'ecobonus funziona allo stesso modo di quello per l'efficientamento energetico, per cui il contribuente che intende installare impianti digitali per il controllo a distanza del riscaldamento, climatizzazione, produzione dell'acqua nella propria casa, deve farsi rilasciare dalla ditta installatrice, la documentazione attestante l'intervento, effettuare il pagamento dei suddetti costi mediante bonifico bancario o postale da cui risulti la causale del versamento, codice fiscale del contribuente che usufruisce della detrazione, codice fiscale o numero di partita Iva della ditta.

Fatto ciò, il contribuente beneficiario, ai fini di ufficializzare l'agevolazione, deve dichiarare le spese domotica nella prossima dichiarazione dei redditi, tramite modello 730 o modello Unico, suddividendo l'importo da detrarre in 10 quote annuali di pari importo.

 

Quali sono le spese ammesse Ecobonus domotica? 

Le spese detraibili al 65% con l'Ecobonus domotica 2019 sono: acquisto, installazione e messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo da remoto degli impianti di riscaldamento, produzione di acqua calda e climatizzazione nella propria casa.

Ossia, di sistemi e impianti che automatizzano le funzioni di tutti gli impianti presenti in una casa ottimizzandone le prestazioni per aumentare i livelli di vivibilità, di comfort e di sicurezza all'interno degli ambienti, cd. smart home.

Inoltre grazie ad un'altra novità introdotta dalla nuova Legge di Stabilità, la detrazione Ecobonus può essere ceduta a soggetti terzi e alle imprese che effettuano l'intervento, in modo che i condomini possano affrontare insieme la spesa con minori costi e senza complicate divisioni millesimali.

Vi ricordiamo che per fruire dell'Ebonus domotica è obbligatoria la Comunicazione ENEA.

 

Detrazione spese domotica al 65% a chi spetta?

La detrazione Ecobonus 65% per le spese domotica spetta a tutti i contribuenti privati residenti e non residenti e contribuenti titolari di impresa quindi con Partita IVA, che possiedono a qualsiasi titolo, l’immobile oggetto dell'agevolazione.

La detrazione spese domotica spetta a:

Persone fisiche: titolari di un diritto reale sull'immobile, condomini in merito agli interventi sulle parti comuni condominiali, gli inquilini che hanno in comodato d'uso l’immobile.

Titolari di partita IVA esercenti arti e professioni.

Contribuenti con redditi d’impresa: quindi persone fisiche, società di persone, società di capitali spetta detrazione Ecobonus sull'IRES.

Associazioni tra professionisti;

Enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale.

Si ricorda inoltre che, la detrazione Ecobonus 65% spetta anche ai familiari che convivono con la persona che detiene o possiede l'immobile oggetto dell'agevolazione, fatta eccezione per gli immobili strumentali all’attività d’impresa, arte o professione.

Pertanto, sia il coniuge e i figli sia i parenti entro il III° grado e affini entro il II° grado, possono effettuare e pagare le spese per la realizzazione degli interventi di domotica e fruire dell'agevolazione fiscale.

 

 


Il progetto innanzi tutto

Anche se è un termine non completamente chiaro a molti, la domotica oggi interessa a tutti. A fronte di una ristrutturazione o nuovo edificio non possiamo non fermarci a valutare questa opportunità che le nuove tecnologie digitali ci offrono.

Proviamo a descriverla:

La domotica è una tecnologia multi disciplinare in grado di rendere automatizzate, le funzioni degli impianti di una casa, di un 

condominio, di un hotel ecc, ottimizzandone le prestazioni, al fine di aumentare i livelli di confort, vivibilità e sicurezza negli ambienti 

interni ed esterni agli edifici.

In altre parole, la domotica è un sistema integrato per il controllo locale e a distanza, che sfrutta le nuove tecnologie digitali di rete, per ottimizzare luci, clima, automazioni, sicurezza, intrattenimento e molto altro.

Quali sono le differenze tra un impianto elettrico domotico ed un impianto elettrico tradizionale ?

Per l'utente le funzioni di base continuano ed essere i classici e confortanti pulsanti a parete per controllare le solite cose, luci, tapparelle, apri porta, ecc. a questi pulsanti però, con la domotica, possiamo affiancare un livello di controllo molto più raffinato e confortevole, utilizzando smartphone, tablet, PC, che attraverso pannelli grafici virtuali caricati su App dedicate, controllano in locale (wifi) e da remoto (4G) tutte le funzioni elettriche dell'edificio.

Per l'installatore elettrico la configurazione hardware dell'impianto cambia radicalmente, rimangono i soliti quadri elettrici con magnetotermici e differenziali di linea, vengono però aggiunti attuatori di uscita (relè) e attuatori di ingresso (pulsanti).

Attuatori di uscita e di ingresso sono connessi fra di lori con cavi specifici detti cavi bus, i quali trasportano le informazioni digitali che consentono alle App e ai programmi dedicati di gestire l'intero sistema.

Importantissime sono le logiche di controllo, realizzate attraverso software dedicati e scaricati dall'installatore domotico nel sistema.

Un aspetto determinante è la fase progettuale di un sistema domotico. L'improvvisazione non è consigliabile, serve determinare, attraverso un progetto dettagliato, tutte le connessioni elettriche e le loro funzioni associate. Solo in questo modo potremmo stimare con precisione i costi di installazione e programmazione, specificando le competenze è ruoli dei vari tecnici installatori che partecipano alla realizzazione dei lavori.